Queste tre città, che ho incluso nel mio tour, sono le classiche città di cui, di solito, si dice non ci sia nulla da vedere.
Ovviamente non è vero.
Bristol e Liverpool vantano un passato di grandi città portuali, attività non più attuale.
Queste due città hanno saputo ripartire, dopo gli ingenti danni della seconda guerra mondiale, come grande polo universitario e città industriale attiva nelle nuove tecnologie la prima, e polo culturale la seconda, con la ristrutturazione dei Docks, sede di musei e gallerie importanti come la Tate Modern ed il Museo Marittimo, tanto da aggiudicarsi l’iscrizione ai siti Unesco nel 2004 e il titolo di città della cultura del 2008.
Bristol ha anche un grazioso centro storico con edifici georgiani, una cattedrale gotica e, di grandissimo impatto visivo, il Suspension Bridge, lungo ponte sospeso dovuto al progetto del geniale ingegnere Isambard Brunel, lungo 450 metri che cavalca le gole del fiume Avon .
Brunel è anche il progettista della nave Great Britain che dopo varie vicissitudini, è in rada ed è diventata un museo.
Nella parte più nuova della città, collegata alla vecchia attraverso il Pero’s Bridge, pedonale, si trova la Millennium Square, sede di musei interattivi dedicati alle scienze.
Una curiosità: in centro si trova il Llandoger Trow, pub del 1664, dove Daniel De Foe incontrò Alexander Selkirk che gli ispirò il romanzo Robinson Crusoe.
Liverpool, oltre ai già citati Docks, ha bei palazzi primi ‘900 in mattoni rossi, belle gallerie d’arte e una cattedrale neogotica dalle belle volte a ventaglio, talmente grande da essere tra le piu’ vaste al mondo.
Manchèster, con l’accento sulla prima e, come ci tengono a pronunciare i suoi abitanti, non ha porto e, a parte alcuni palazzi in mattoni rossi, non sembra avere altre particolari qualità.
Eppure non è più la cittadina operaia buia e triste della rivoluzione industriale, ma una fiorente città con un Museo della scienza ed industria, ospitato in un’antica stazione, veramente notevole e un’altrettanto bella Art Gallery, con opere di autori importantissimi, molti preraffaelliti, fiamminghi ed impressionisti.
Da non dimenticare la preziosa Rylands Library del 1890, biblioteca universitaria, con tremila volumi, incunaboli e diciassettemila codici manoscritti.
Liverpool e Manchester hanno in comune un’antica tradizione calcistica, databile agli anni 80/90 del 1800.
Città ricche di storia, dunque, da non trascurare assolutamente.