Viaggiare è un privilegio? A mio parere, si e no.
Se per viaggiare si intende frequentare alberghi costosi e ristoranti stellati, magari all’altro capo del mondo, farsi coccolare in una Spa su una spiaggia esotica o ballare fino a notte tarda in una discoteca della Costa Smeralda sicuramente rappresenta un privilegio in termini economici, ma, a mio parere, non uno dal punto di vista della conoscenza.
Se invece per viaggiare si intende avida curiosità e piacere della scoperta di posti sconosciuti e spostarsi con ogni mezzo possibile per raggiungere il luogo prescelto, sicuramente si, è un privilegio.
Penso a chi viaggia in bicicletta, a chi affronta il lungo e faticoso Cammino di Santiago a piedi con lo zaino sulle spalle, facendone anche un percorso di fede e meditazione, a chi viaggia in treno, in bus, a chi dorme nei campeggi o negli ostelli e non fa certo del suo viaggio uno status .
Penso a chi, come me, viaggia in moto o su aerei low cost e si organizza il viaggio da se, facendo accurate ricerche sul web per trovare sistemazioni non costose e all’occorrenza mangia nei fast food oppure compra frutta nei mercati e che gode anche della gita fuori porta.
Da sempre sostengo che per viaggiare basta la volontà e non occorre andare lontani. Non è forse un viaggio anche fare un picnic e mettere i piedi nell’acqua nel lago più vicino a casa? Non è forse un viaggio girare per la nostra città ed ammirare le sue bellezze come fossimo un turista che viene da lontano?
Perchè il viaggio comincia dalla testa e non dal portafoglio.