Vi capita mai, dopo aver visitato un museo o una bella mostra, di rimanere affascinati dal bookshop? A me sempre! Mi aggiro tra i banchi allestiti in cerca di chissà che, le cose sono sempre le stesse: gommine, matite, pins, oggettini spesso inutili ma così graziosi ed economici da meritarsi attenzione. Questo lo porto alla mamma, questo alla suocera, Camilla è ancora troppo piccola per i puzzle, ma fra qualche anno… Così negli anni ci siamo portati a casa saponcini col cigno dai castelli della Baviera, quelli a forma di limone dal Museo Van Gogh, mug di tutti i tipi, il cappellino con la tesa dal Trinity College, blocchetti per appunti da ogni dove…Ora però mi sono organizzata e vado a colpo sicuro: catalogo del museo o della mostra per “casa”, il calendario artistico per Fiamma è di rigore, i tovagliolini di carta un po’ insoliti ( perfino quelli con la metropolitana di Monaco) per Barbara sono diventati un gioco divertente e infine per me un foulard o una sciarpa in seta, con i quadri simbolo. Ormai ne ho una discreta raccolta, mi piace usarli e, quando devo uscire alla mattina, mi chiedo: ma oggi esco con Van Gogh, con Mucha o con Renoir?