Molte cose ci differenziano dagli inglesi ma una su tutte mi è parsa stravagante: le cattedrali, tutte quelle che ho incontrato in questo viaggio, hanno un bookshop ricco di gadget, un coffee shop ed un ristorante a volte situato nel vecchio refettorio.
Tutto è gestito con grande sobrietà ed eleganza, a volte con l’accompagnamento di un pianoforte o di un concerto d’organo.
Il cibo è buono e fresco, cucinato da cuochi professionisti e, come nel caso di Chester, da un cuoco italiano. Dopo il primo stupore abbiamo voluto provare e devo dire che pranzare in un luogo quieto come quello, lontano dalla folla che sgomita nei pub per un fish and chips è da considerarsi un vero privilegio.