Una sola parola, di origine tedesca, per riassumere tutto un concetto: Wanderlust.
In italiano, suona circa come ” liberi di girovagare in libertà”. Fa subito venire in mente quella voglia di andare, non si sa dove, ma basta andare, che coglie noi, vagabondi nel Dna, quasi in ogni momento della giornata.
Dove si va? Che facciamo? Quando partiamo?
Una sorta di irrequietezza permanente che non si placa nemmeno durante un viaggio, tanta è la voglia di scoperta. E appena si torna abbiamo già pronto un nuovo itinerario, anzi, gli itinerari, perchè l’elenco è lungo. Anzi gli elenchi, divisi per durata e lontananza, dove compaiono posti esotici ma anche località vicinissime.
Sappiamo che il tempo che abbiamo da vivere non sarà mai sufficiente per vedere tutto, neanche campassimo mille anni e quindi non lo vogliamo sprecare.
Dai, mettiamo due cose in valigia e partiamo!
Dicono che sia tutta colpa di un gene vero e proprio, il DRD4-7R, ormai denominato gene della Wanderlust, che non tutti hanno. Non so se questo sia vero, ma se lo fosse, io ce l’ho.
Dove si va? Che facciamo? Quando si parte?