I recenti fatti terroristici ci hanno convinto a non partire. Ne siamo addolorati perchè la Tunisia è un paese che amiamo moltissimo.
La nostra prima volta è stata moltissimi anni fa, una ventina e forse più, Hammamet con la sua infinita spiaggia dorata. E poi Cartagine, Sidi Bou Said, Tunisi con la sua Medina e le terrazze per ammirarla dall’alto.
E’ stato amore da subito e negli anni l’abbiamo visitata spesso in lungo e in largo, trovando sempre luoghi affascinanti e persone meravigliose.
Tabarka, vicinissima al confine algerino, con un’isola di fronte, la cui sommità è raggiungibile con una passeggiata, vicina a quella che chiamano la Svizzera tunisina, con montagne abbastanza elevate e luoghi archeologici importantissimi come Bulla Regia, romana, con interessanti case interrate.
La zona di Sousse con una importante Medina, Patrimonio Unesco, e Monastir con il bel Ribat (fortezza) sul mare, Kairouan, la città santa. Madhia sempre sulla costa, chilometri di mare e belle spiagge.
Come non amare il tour che abbiamo fatto nelle oasi dell’interno, Gabes, Tozeur, alle soglie del deserto con il confine algerino al di là di un pozzo, Douz e Zafrane dove la sabbia bianchissima sembra borotalco ed è bello al tramonto salire le dune a piedi scalzi.
Il bagno nel laghetto dell’oasi a Ksar Ghilane, in pieno Sahara, la notte nel campo tendato, dove le stelle sono così grandi da essere tentati di prenderle con le mani.
Djerba, la dolce, come viene chiamata, dove fare scorribande in quad sulle saline al tramonto, girare per Midoun in cerca di ceramiche o di babouche.
Ma il luogo del cuore è Zarzis, molto a sud, ad una quarantina di chilometri da Djerba e ad un centinaio dalla Libia, un piccolo paese lontano dalla folla dei turisti, pochi alberghi, pace assoluta.
Il bagno alle sei del mattino con l’acqua rinfrescante, e poi ancora bagni, tutto il giorno, con l’acqua che va riscaldandosi con la temperatura che sale. Il riposo assoluto. La gita con la moto d’acqua fino a raggiungere la baia di fronte a Djerba, con i delfini che ti nuotano accanto.
No, quest’anno non andremo, ma voglio sperare che non sia un addio, ma un arriverderci, perchè non posso pensare di non andarci più.